Sarà stato il cipiglio incalzante e minaccioso di Tina, sarà stata un’illuminazione sulla via di Damasco, fatto sta che il 28 dicembre negli studi di Uomini e donne è stata registrata la scelta di Giorgia Lucini. A fare la spoiler di se stessa è ormai, sempre con più frequenza, la stessa Maria De Filippi tramite il suo sito senza tra l’altro gli opportuni avvisi destinati a chi non vuole rinunciare a scoprire la fatidica scelta nel corso della puntata.
Ecco allora il nome e la risposta: si tratta di Manfredi, il biondo che già dal nome letterario leggendario denuncia la sua origine siciliana, che ha risposto di sì, nonostante un bacio della ragazza all’altro corteggiatore Marco. La ‘casta’ tronista, scelta dalla Castigatrice proprio per l’ostentata ’semplicità’, approda al lieto fine, conclusione non sempre scontata quando si tratta di troni rosa, considerata la consumata abilità delle donne a complicarsi la vita anche in tv.
Finisce così l’epopea del primo ciclo di trono femminile (chissà se per quest’anno anche unico?), da sempre il tallone d’Achille del programma. Dopo la breve avventura di Chiara e a seguito della scelta di Giorgia dovrebbe esserci un rimpasto totale del formato: da una parte rimane inamovibile l’ascesa della balera over, dall’altro si va verso un accorpamento dei corteggiamenti rimasti ancora in sospeso, con una composizione a tre Cristian, Alessio, Francesco. Ma le news non sono finite qui.
Il format s’innova ancora: la necessità di far fronte ad ascolti sottotono, registrati nella versione tradizionale (soprattutto con i troni femminili), porta a servirsi dinamicità dei nuovi meccanismi che si sono venuti a creare nell’interazione tra uomini e donne fuori dal programma. Se prima bastava mettere al bando i numeri di cellulare per scongiurare intrallazzi sottobanco tra i protagonisti della trasmissione il mutato panorama del social network impone a Maria di non pretendere l’isolamento anacronistico.
Via allora all’ennesima variazione sul tema: una sorta di versione over del corteggiamento young. Libertà di vedersi e sentirsi quindi al di fuori delle telecamere. Basta redattori sguinzagliati come cani da tartufo, stop al clima da caserma, alle denunce da casa e alle perquisizioni di Gianni nei camerini. Maria va verso la telecronaca di rapporti che utilizzano la trasmissione solo come diario e non come universo totalizzante.
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