Arriva anche Andrea Cocco a bilanciare il balletto di accuse e difese del Grande Fratello che si susseguono, oltre che durante il programma, anche su Facebook.
Dopo l'abbandono con j'accuse di Rudolf, la difesa della Marcuzzi, l'attacco di Filippo Pongiluppi, ecco Cocco che dice la sua. Il vincitore della scorsa edizione del programma scrive:
ciao a tutti!questa e' la prima volta che seguo una puntata intera del nuovo grande fratello, sono rimasto allibito.Il grande fratello ci ha difeso sempre tutti e parlo di tutti i concorrenti contro l'esterno che invece spesso e volentieri ci marcia alla grande, basta vedere tutte le trasmissioni satellite che vivono del suo surrogato.Detto questo ,in merito alla puntata di oggi, la pressione psicologica che si subisce e' veramente forte. Io chiaramente parlo della mia esperienza, mi sono sempre stati vicini nei miei momenti di difficolta' tutti, sia i miei amici dentro la casa che il confessionale.Quindi non mi sento di dire se uno ha fatto bene o male a lasciare, sono scelte difficili. Mi ricordo benissimo come mi sentii io quando al 4 mese ci dissero che sarebbe durato un mese in piu' , pensando alla mia ex(per fortuna) ragazza.senza poi parlare di tutto quello che successe dopo con sciacalli che spuntavano da tutte le parti come mosche.io posso solo dire grazie al grande fratello per avermi dato la possibilita' di tornare nel nostro amato Paese, pescandomi da hong kong, grazie per avermi dato la possibilita' di tornare da mia madre e grazie per avermi reso felice facendomi incontrare un'altra persona.
il vostro andrea
In tutta questa storia ci sono comunque grandi equivoci: non si può dimenticare, infatti, che il Grande Fratello sia prima di tutto un "prodotto" commerciale ed è televisione. E' assurdo, dunque, tirare in ballo i programmi satellite "che vivono del suo surrogato": quei programmi fanno parte del gioco, ovviamente. Così come fa parte del gioco tutta la questione dei montaggi degli RVM che quest'anno è sfuggita di mano.
Mi spiego: bisognerebbe semplicemente resettare tutto e ricominciare da zero: la tv, per sua stessa natura, è falsificazione della realtà. C'è uno schermo, fra la realtà e la televisione.
Ripartire da questa sacrosanta (e persino banale) verità aiuterebbe tutti (difensori, detrattori, parti in causa, tifosi, anti-tifosi) a ragionare di nuovo su ben altre questioni.
Che riguardano, lo ricordo per l'ennesima volta, la qualità dell'intrattenimento. Perché quello è il punto centrale. Tutto il resto è corollario.
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